Passaparola - I corrotti e i tassati - Marco Travaglio


Uploaded by StaffGrillo on 17.07.2011

Transcript:
Buongiorno a tutti, anche questo passaparola è registrato qualche giorno prima di oggi
quando va in onda e per la precisione è registrato mercoledì scorso, non so quello che è successo
nel frattempo da oggi, mercoledì mentre vi parlo a oggi lunedì mentre vado in onda.
Ma gli scandali che lambiscano, toccano i vertici della Guardia di Finanza e portano
a parlare di un fatto che credo sia di grande attualità anche in vista del decimo anniversario
dei fatti di Genova che si commemora proprio in questi giorni, fatti di Genova che portarono
all’evento luttuoso dell’uccisione di Carlo Giuliani durante il G8 famigerato del
luglio 2001, ma anche a altri fatti che avrebbero potuto essere luttuosi e che non lo furono
soltanto perché i feriti anche gravi delle violenze a Bolzaneto e alla scuola Diaz, avrebbero
potuto anche finire peggio di come già non sono finiti
Il tema quindi è l’affidabilità e l’imparzialità delle forze dell’ordine, non tanto della
truppa, conosco personalmente credo e salvo smentite fattuali la stragrandissima maggioranza
dei poliziotti, Carabinieri, finanzieri siano servitori dello Stato, spesso malpagati e
lavorano anche al prezzo di sacrifici importanti, ma che purtroppo a mano a mano che ci si avvicina
ai vertici della Polizia di Stato, dell’arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia
di Finanza, gli inquinamenti aumentano a dismisura e non sempre chi dovrebbe provvedere a fare
pulizia la fa, spesso prevale il corporativismo un po’ mafioso per cui una mano lava l’altra.
In questi giorni abbiamo pubblicato su Il Fatto Quotidiano un articolo di Ferruccio
Sansa che ricorda come uno dei personaggi più negativi di quei giorni a Genova di 10
anni fa e cioè il Dott. Giacomo Toccafondi medico in tuta mimetica a Bolzaneto, ritenuto
responsabile anche se poi il reato si è prescritto, di un comportamento di particolare crudeltà,
scrivono i giudici, è stato promosso, premiato all’A.S.L., è soltanto uno dei casi, perché
delle decine di uomini delle forze dell’ ordine che si sono resi responsabili di pestaggi,
sevizie gratuite su personaggi di solito poco pericolosi o per nulla pericolosi o addirittura
inermi e innocenti in quella feroce repressione sono stati prima ritenuti colpevoli dalla
magistratura e poi nel frattempo promossi dalla Polizia di Stato, per esempio Vincenzo
Canterini condannato a 4 anni in primo grado per la mattanza alla Scuola Diaz, è stato
promosso Questore e ufficiale di collegamento dell'Interpol a Bucarest , Michelangelo Fournier
condannato a 2 anni in primo grado è finito al vertice della direzione centrale antidroga,
Alessandro Perugini, famoso perché tra l’altro prese a calci in faccia un quindicenne e più
condannato in primo grado a due anni e 4 mesi per le sevizie a Bolzaneto e a altri due anni
e 3 mesi per vari arresti illegali, è diventato il capo del personale alla Questura di Genova
e poi dirigente alla Questura di Alessandria e poi abbiamo questo medico.
Leggo alcuni stralci dell’articolo di Ferruccio Sansa su Il Fatto Quotidiano “è il medico
in mimetica ricordato da tanti ragazzi rinchiusi nella caserma di Bolzaneto, è uno dei durante
tori chiamati a rispondere civilmente per gli orrori del G8 ma per lui nessuna sanzione,
anzi la sua A.S.L. ha deciso di premiarlo, Genova il 23 luglio ricorderà le giornate
più buie della sua storia recente, 10 anni fa si teneva il G8 segnato dalla morte di
Carlo Giuliani, dalle violenze inaugurate nelle strade della città nella scuola Diaz
e nella caserma di Bolzaneto, la città vuole chiudere le ferite etc.”, il Dott. Giacomo
Toccafondi a 10 anni dal G8 il medico genovese non ha subito alcuna conseguenza, eppure è
uno dei 4 dottori che secondo i magistrati avrebbero partecipato alle violenze di Bolzaneto,
il processo penale con decine di testimonianze, ha ricostruito nei dettagli le violenze nella
caserma alle porte di Genova, furono ore di delirio, sopraffazione, umiliazioni, libero
sfogo alle peggiori inclinazioni di alcuni poliziotti e agenti penitenziari, è perfino
difficile riuscire a leggere le parole dei testimoni, i magistrati nella sentenza parlano
di un inferno, ricordano che lo shock di questa esperienza fu tale che a molte donne iniziò
il ciclo mestruale prima del ritmo naturale. Il Dott. Toccafondi – scrive Sansa – è
uscito indenne dal processo e ha ottenuto la prescrizione anche se dovrà rispondere
civilmente, per la Corte d’Appello di Genova è stato un medico “che anziché lenire
la sofferenza delle vittime di altri reati, la aggravò agendo con particolare crudeltà
su chi, inerme e ferito non era in grado di opporre alcuna difesa, subendo in profondità
sia il danno fisico che determina il dolore, sia quello psicologico dell’umiliazione
causato dal rito dei suoi aguzzini”. Toccafondi è il dottore che visitava – scrive Sansa
– in mimetica ricordato da tanti ragazzi ospiti di Bolzaneto, ma neanche l’ombra
di una sanzione è arrivata da parte del suo ordine professionale, è ora di abolirli questi
ordini professionali. Già non sono state soltanto le forze dell’
ordine a fare muro per difendere i loro appartenenti, dall’ordine dei medici non è arrivato alcun
provvedimento per Toccafondi, ma il medico di Bolzaneto oltre a non essere punito, è
stato anche premiato, oggi è un dirigente medico dell’A.S.L. 3 genovese, la più importante
della Liguria e una delle maggiori l’Italia , non solo nel 2004 è stato invitato proprio
dalla sua azienda sanitaria locale a fare il capo del medical service in Kosovo al seguito
dell’esercito, un onore cui molti medici aspirano. Adesso però ecco l’ultima sorpresa,
nel 2010 lo stesso anno della sentenza l’A.S.L. 3 oltre a riconoscergli lo stipendio, gli
ha attribuito la cosiddetta retribuzione di risultato, ossia il premio per il conseguimento
degli obiettivi, così Toccafondi ha intascato 4.548 Euro, una decisione contro cui Sel,
Sinistra e libertà ha presentato un ordine del giorno al Consiglio regionale della Liguria,
scrive Simone Leoncini coordinatore di Sel , esprimiamo sdegno per questa decisione.
Alessandro Benzi capogruppo della Federazione della Sinistra aggiunge: il Dott. Toccafondi
ha chiaramente violato le norme etiche alla base della sua professione, quelle norme che
sarebbe stato normale considerare prima di assegnargli un riconoscimento e poi ci sono
altri esponenti politici da Ferrando del PD, a Rossi di Sel che sono ancora più duri e
chiedono al governatore Burlando di verificare al più presto se il comportamento di Toccafondi
non si configuri come incompatibile con l’esercizio della professione medica in una struttura
pubblica. Pensare che la sentenza d’appello per le
violenze di Bolzaneto dove passarono 252 ragazzi fermati dopo gli scontri in piazza, era stata
particolarmente severa, tutti colpevoli, 44 imputati tra funzionari, agenti, ufficiali
dell’arma, generali, guardie carcerarie, militari, medici, pochi o nessuno pagherà,
la Commissione parlamentare di inchiesta non è stata fatta e questo non è che sia un
grande danno perché le commissioni parlamentari di inchiesta sono fatte a posta per confondere
le acque anche di quel poco che la Magistratura è riuscita a accertare.
La quasi totalità dei reati, calunnie, lesioni non gravi, abusi gravi contestati ai poliziotti
della Diaz così agli imputati di Bolzaneto sono stati spazzati dalla prescrizione, restano
in piedi le lesioni gravi che però vanno in prescrizione dopo 10 anni e 6 mesi nel
gennaio dell’anno prossimo e i falsi che di anni ne prevedono 12,5, gennaio 2014. A
10 anni dal G8 si celebreranno all’insegna dell’impunità, così diversa dal perdono
invocato da molti. Questo medico non era un esponente delle forze dell’ ordine, ma l’imparzialità
delle forze dell’ ordine è in discussione, soprattutto in questi giorni in cui si torna
a parlare dei vertici della Guardia di Finanza, se ne parla per due inchieste, l’inchiesta
sulla P4 e l’inchiesta sullo scandalo Milanese – Tremonti, in entrambe le indagini è indagato
Milanese, Milanese è un deputato del Pdl, ex ufficiale della Guardia di Finanza che
poi si è dato alla politica e da 10 anni è il consigliere più ascoltato, è la persona
più vicina a Tremonti, questo Signor Milanese, Marco Milanese ha una richiesta di arresto
che il Parlamento deve esaminare in questi giorni, non una richiesta di arresto, un ordine
di cattura del magistrato che per essere eseguito necessita dell’autorizzazione della Camera,
esattamente come l’ex Magistrato Alfonso Papa in attesa di un responso della Camera
sulla richiesta di autorizzazione a eseguire l’arresto nei suoi confronti.
Cosa sta avvenendo fuori ancora una volta? Che ai vertici della Guardia di Finanza si
bada molto alle guerre per bande politiche e molto poco alla missione che deve avere
la Guardia di Finanza che è un corpo armato dello Stato, incaricata di combattere l’evasione
fiscale, di scoprire gli evasori fiscali, di denunciarli e insieme a tutti i vari organismi
fiscali, agenzia delle entrate etc., far pagare le tasse a chi non le paga, quindi stiamo
parlando di una funzione delicatissima e cioè uno dei capisaldi della democrazia, quanto
corrispondono i contribuenti per le esigenze dello Stato, più evasori ci sono, meno mezzi
ci sono per dare servizi ai cittadini, più i cittadini onesti devono pagare al posto
di quelli disonesti che non pagano, l’imparzialità di chi deve sorvegliare questo settore è
fondamentale, perché? Perché la Guardia di Finanza viene a conoscenza, grazie ai suoi
poteri investigativi, di dati sensibili, i redditi delle persone, i contributi fiscali
delle persone e delle aziende e quindi dato che non può controllare tutti, ma deve controllare
a campione, come viene deciso quel campione? Chi decide i bersagli delle ispezioni fiscali,
delle visite fiscali, delle verifiche fiscali e chi no? Quando arriva la verifica fiscale
è a sorpresa o è programmata come le interrogazioni a scuola? Perché la verifica fiscale deve
essere a sorpresa, se ti avverto arrivo a fare la verifica, quelli mettono a posto le
carte, distruggono i documenti, impapocchiano le prove, quindi la verifica deve essere a
sorpresa, se invece avverti che stai arrivando, dai modo all’evasore potenziale di mettere
al sicuro le prove della sua evasione. Ecco perché ai vertici di questo organo militare,
militarizzato dello Stato, dovrebbero esserci persone di assoluta imparzialità, di assoluta
onestà e di assoluta un avvicinabilità, nessuno dovrebbe poterli chiamare, nessuno
dovrebbe avere neanche i loro numeri di telefono, dovrebbero essere persone che vivono nell’isolamento
più totale, almeno rispetto a quegli ambienti sui quali devono esercitare un controllo così
intrusivo e così delicato. Invece da almeno 30 anni a questa parte, se
non di più, spesso e volentieri capita che le indagini evidenzino che ai vertici della
Guardia di Finanza ci sono degli ufficiali o degli alti ufficiali infedeli, non imparziali,
partigiani, con rapporti pericolosi con i poteri forti che sono naturalmente quelli
che dal punto di vista fiscale devono di più e che quindi se evadono fanno più danni
Da quando poi in politica c’è il conflitto di interessi e quindi ci sono soggetti economici
e finanziari dentro la politica, le amicizie politiche possono condizionare anche direttamente
l’attività della Guardia di Finanza perché comunque la Guardia di Finanza dipende dal
governo, dipende dal Ministero delle Finanze, così come i Carabinieri dipendono dal Ministero
della Difesa e la Polizia di Stato dipende dal Ministero dell’Interno.
La prima indagine che mi viene in mente che evidenziò gravissime collusioni ai vertici
della Guardia di Finanza era lo scandalo dei petroli N. 2, quello scoperto a Torino da
giudici come Mario Vaudano, si scoprì che i petrolieri godevano di protezioni da parte
della Guardia di Finanza che guarda caso in quel periodo aveva ai suoi vertici dei generali
affiliati alla loggia P2, per cui il vertice della Guardia di Finanza nel 1981 fu azzerato
praticamente dall’inchiesta P2 perché si scoprì che i vertici dei servizi segreti
anche della Guardia di Finanza era pieno di piduisti. Qualche anno prima un finanziere
insieme a due colleghi si era recato a ispezionare nel 1979 i cantieri di Milano 2 , cantieri
gestiti dalla Edilnord di Silvio Berlusconi, uno proprietario, incontrarono i finanzieri
questo signore che si aggirava nei capanni del cantiere, gli chiesero se fosse il proprietario
e se conoscesse Berlusconi, lui disse: sì sono Berlusconi, ma sono soltanto il progettista,
un consulente incaricato della progettazione, quelli si bevvero la superballa, Berlusconi
ha sempre mentito fino da quando andava all’asilo, mentì quel giorno alla Finanza, era facilissimo
verificare che stava mentendo, si sono presi per buona quella balla e hanno chiuso in quattro
e quattr’otto l’ispezione anche se avevano riscontrato delle anomalie di tipo valutario.
Chiusa l’ispezione dopo un po’ uno dei tre finanzieri, si chiamava Gallo e fu scoperto
nelle liste della P2 , un altro dei finanzieri si chiamava Massimo Maria Berruti e lasciò
dopo poco la Guardia di Finanza per diventare Avvocato e per andare a lavorare nel comparto
estero del gruppo Fininvest per il Milan e per alcune società estere del gruppo Fininvest.
Il fatto che fosse stato nella Guardia di Finanza, naturalmente, faceva sì che diventasse
molto utile per il gruppo Berlusconi, che aveva una particolare predilezione per gli
ex finanzieri, perché a capo dei servizi fiscali del gruppo Fininvest, Berlusconi aveva
nominato un altro ex finanziere, un certo Salvatore Sciascia, l’ex Finanziere Sciascia
e l’ex finanziere Berruti li ritroviamo nel 1994 nell’indagine di Mani pulite che
è un po’ l’ultima grande indagine del pool Mani Pulite, dopo due anni dall’inizio
dell’inchiesta su Tangentopoli, quando all’inizio del 1994 si scoprì grazie alla confessione,
alla denuncia di un giovane sottufficiale che non voleva farsi corrompere, che a Milano
sotto lo sguardo del Comandante, il Gen. Cercello ufficiali e sottufficiali della Guardia di
Finanza erano soliti addomesticare le verifiche fiscali prendendo tangenti dalle aziende,
dall’una all’altra confessione si scoprì, grazie a Di Pietro, Davigo, Colombo, Greco
e Ielo che componenti il pool Mani Pulite che ben 500 aziende, alcune tra le maggiori
esistenti sul mercato borsistico, corrompevano i finanzieri affinché chiudessero un occhio
o due nelle verifiche fiscali, fingessero di non vedere le irregolarità o i reati fiscali
commessi da quelle aziende, pensate il danno per l’erario, 500 aziende che corrompono
la Guardia di Finanza, furono arrestati quasi 100 finanzieri a cominciare dal loro capo,
il Gen. Cercello che poi è stato condannato a pene altissime perché faceva la cresta
su tutte le tangenti che prendevano i suoi sottoposti, una percentuale andava a lui,
4 di quelle aziende Tele +, Mediolanum, Video Time e Mondadori appartenevano all’allora
Presidente del Consiglio che è anche l’attuale Presidente del Consiglio, che evidentemente
aveva delle cose da nascondere, evasioni fiscali, fondi neri all’estero e giri di prestanomi
per far arrivare i soldi a quei prestanomi a cui lui aveva intestato le sue quote di
Tele + che aveva dovuto cedere almeno pro forma per non incappare nelle sanzioni previste
dalla Legge Mammì che già gli consentiva di possedere tre reti televisive nazionali
in chiaro, a patto che non possedesse giornali e Il Giornale l’aveva passato a suo fratello
e a patto che non possedesse pay tv e le aveva girate a questi prestanomi, questo avrebbero
potuto scoprire i finanzieri se avessero fatto delle serie ispezioni, invece al termine di
quelle ispezioni venivano corrotti regolarmente da chi? Da Salvatore Sciascia che aveva ottimi
addentellati e quando scoppiò l’inchiesta chi si incaricò per conto del gruppo Fininvest
di depistare le indagini, suggerendo la strategia del silenzio ai finanzieri che stavano per
essere arrestati? L’altro ex finanziere che lavorava per Berlusconi, l’Avvocato
Berruti, Berruti alla fine è stato condannato a 8 mesi per favoreggiamento e è stato immediatamente
promosso in Parlamento dove siede tutt’ora, pregiudicato.
Sciascia è stato pure lui condannato perché pagava materialmente le tangenti per conto
della Fininvest ai finanzieri, non solo non l’hanno cacciato dalla Fininvest, anche
lui 3 anni fa è stato promosso parlamentare, quindi siede anche lui in Parlamento, un pregiudicato
corruttore. Nei diari di Umberto Cicconi, fotografo, amico intimo di Craxi, c’è un
documento che Craxi conservava, vi lascio immaginare perché, che era una letterina
che gli aveva scritto nel 1980 Berlusconi che in quegli anni era letteralmente terrorizzato
dalla Guardia di Finanza, era il 1980, quindi l’anno dopo della missione interrotta in
quel bel modo da Berruti e di nuovo la finanza minacciava di andare a visitare le sue aziende,
allora Berlusconi scrisse un appunto a Craxi che diceva “Caro Bettino come ti ho accennato
verbalmente Radio Fante, cioè le voci militari che lui aveva raccolto, evidentemente tramite
i suoi amichetti ex finanzieri, ha annunciato che la Polizia tributaria si interesserà
a me – se uno non ha niente da nascondere che problema c’è? Invece lui aveva molto
da nascondere, tant’è che si rivolgeva a Craxi che all’epoca era uno dei politici
più importanti d’Italia e gli diceva – ti ringrazio per quello che crederai sia giusto
fare” cioè? Evidentemente bloccare o pilotare la nuova ispezione della Guardia di Finanza
dalle parti di Berlusconi che già controllava tramite Craxi la finanza prima ancora di entrare
in politica, anche perché Berlusconi stava nella P2 insieme ai vertici della Guardia
di Finanza, eppure non gli bastava e ha bisogno anche di un appoggio politico, il che vuole
dire che Berlusconi sapeva che Craxi poteva intervenire per bloccare o addomesticare o
ammorbidire verifiche fiscali, poi ci meravigliamo se abbiamo un’evasione fiscale che ormai
tocca i 140 miliardi di Euro l’anno, è grazie a queste cose, è grazie a questi comportamenti
qua! Adesso la Guardia di Finanza è di nuovo nell’occhio
del ciclone perché nel caso P4 sono indagati due altissimi ufficiali della Guardia di Finanza
sospettati di avere passato notizie su indagini che stavano facendo loro e i magistrati, a
chi? A Alfonso Papa, ex magistrato deputato Pdl, sulla cui testa pende la richiesta di
autorizzazione all’esecuzione di un arresto che è già stato disposto dal G.I.P. di Napoli,
chi sono questi signori? Il più importante di loro, indagato con quel sospetto è il
Gen. Michele Adinolfi, Capo di Stato Maggiore della Guardia di Finanza, indagato per rivelazione
di segreti e favoreggiamento, secondo il PM avrebbe informato Bisignani e il suo giro
di cui faceva parte anche Papa di indagini che interessavano a questi signori, i quali
poi facevano mercato di queste notizie riservate sulle indagini.
Il nome di Adinolfi è emerso in un territorio del deputato Milanese, è anche lui ex ufficiale
della Guardia di Finanza, braccio destro di Tremonti, il Capo di Stato Maggiore è accusato
di avere avvertito Bisignani di alcune notizie relative all’inchiesta sulla P4 non direttamente,
per far arrivare le informazioni si sarebbe servito di un intermediario pure lui indagato
e chi passava ne notizie a Adinolfi? Secondo il PM avrebbe potuto essere e infatti è stato
indagato pure lui, il Comandante interregionale della Guardia di Finanza per l’Italia meridionale,
Gen. Vito Bardi che è in servizio a Napoli, ma non basta, non basta perché proprio in
questi giorni emerge che il vizio di pilotare le verifiche fiscali non si era fermato agli
anni 70/80, anzi pare, lo racconta sempre Milanese, braccio destro di Tremonti perché
ormai l’hanno preso con le mani nel sacco regali, Ferrari, gioielli, arricchimenti incredibili,
la casa da 8500 Euro di affitto al mese prestata gratis a Tremonti etc., Milanese cosa racconta?
Senza scusate non è Milanese, Milanese che fa il nome di chi potrebbe raccontarlo che
è un altro ufficiale della Guardia di Finanza e questo racconta che la Mediolanum fu avvertita
di un imminente verifiche fiscale, cos’è la Mediolanum? La Mediolanum è una società
quotata in borsa che capitalizza 2 miliardi e passa, di cui 2/3 appartengono a Ennio Doris,
quello che fa la pubblicità disegnando cerchi nel deserto e 1/3 appartiene a Berlusconi,
è una banca – assicurazione. L’Agenzia delle entrate ha contestato a
Mediolanum in questi anni, accertamenti per 250 milioni per il passato sul fronte assicurativo
e altri 150 milioni di Euro sul fronte bancario per gli anni dal 2005 al 2009, l’aliquota
di tassazione reale, scrive Marco Lillo su Il Fatto del gruppo di banca - assicurazione,
sarebbe particolarmente bassa, il 18%, grazie alla domiciliazione in Irlanda delle holding.
Allora il Gen. Adinolfi è indagato per favoreggiamento di Bisignani per avergli passato quelle notizie,
è nei guai per questa presunta soffiata a Mediolanum, in quanto Adinolfi è considerato
molto vicino al gruppo Fininvest, è un vecchio amico di Adriano Galliani fino a quando Galliani
era Presidente di una società di calcio a Monza e Adinolfi era Comandante dei Carabinieri
a Monza, pare che sia molto legato anche a Gianni Letta e a Marcello Dell’Utri e in
terzo luogo Adinolfi è nell’occhio del ciclone perché è tirato pesantemente in
ballo da Milanese, l’uomo di Tremonti, come uno di coloro che di intesa con Berlusconi,
dava una mano a sputtanare Tremonti per stroncargli la carriera politica nel momento in cui Berlusconi
che ormai è ossessionato dal nemico interno, dopo aver fatto fuori Casini e Fini, adesso
vuole far fuori Tremonti considerandolo un traditore.
Come fa? Lo fa come fa sempre, raccogliendo dossier, non sappiamo se sia vero, ma quello
che raccontano Milanese e un po’ più sfumato Tremonti e i magistrati di Napoli è che c’è
stato uno scazzo furibondo tra i due, tra Tremonti e Berlusconi e Tremonti a un certo
punto ha detto a Berlusconi “contro di me il metodo Boffo non attacca!” e Milanese
racconta molto di più e cioè che Tremonti sosteneva di essere pedinato e dossierato.
A me personalmente delle sorti di Tremonti come di quelle di Berlusconi, come di tutti
i politici non importa un fico secco, ma il fatto che ci possa essere la finanza dietro
manovre per fregare qualcuno e salvare qualcos’altro sì, quello mi interessa molto e deve interessare
tutti noi, perché l’imparzialità dei vertici della Guardia di Finanza è fondamentale per
garantire un sistema democratico e anche un sistema fiscale equo, nelle guerre per bande
c’è da avere paura perché o si appartiene alla banda vincente, oppure? Oppure ti possono
massacrare, perché? Perché è un corpo armato dello Stato che può decidere di perseguitare
tizio e di salvare caio, di far apparire tizio core un evasore e caio come un santo mentre
magari la verità è il contrario! Si può decidere di usare la Guardia di Finanza come
arma di ricatto, se non fai il bravo ti mando la finanza, come arma di rappresaglia, non
hai fatto il bravo, ti mando la finanza! Dice Milanese a verbale: ho visto il Ministro
Tremonti qualche giorno fa - stiamo parlando del mese scorso, sono verbali e fatti avvenuti
poche settimane fa, a giugno – e mi ha detto che ha avuto uno sfogo con il Presidente del
Consiglio Berlusconi, perché aveva saputo che lui, il Ministro Tremonti, era seguito,
o comunque negli ambienti politici si dice che stanno attuando il metodo Boffo anche
nei confronti di Tremonti, anche utilizzando intercettazioni fatte nei miei confronti per
le mie vicissitudini giudiziarie” Milanese è stato indirettamente intercettato, direttamente
non si può perché è parlamentare, mentre parlava con altri della P4 etc., è indagato
da mesi, quelle telefonate non sono venute fuori per usarle bisogna aspettare l’autorizzazione
della Camera per usarle almeno nei confronti di Milanese, ma è ovvio che se le indagini
le fa la Guardia di Finanza e ai vertici della finanza ci sono ufficiali infedeli, usano
quelle telefonate come arma di ricatto per fare dossier, non per fare indagini.
“I miei problemi giudiziari vengono usati per contrastare la scesa politica del Ministro
Tremonti – aggiunge Milanese – Tremonti mi ha ribadito che ha riferito a Berlusconi
che stanno cercando cose per metterlo in difficoltà dal punto di vista politico”, Tremonti poi
ci è cascato con tutti e due i piedi perché avrebbe dovuto quantomeno lasciare la casa
che gentilmente gli metteva a disposizione Milanese, visto che sapeva da dicembre che
Milanese era sotto indagine per avere speso il nome di Tremonti e fatto affari in cambio
di nomine e si era fatto regalare un sacco di roba in cambio di nomine e favori veri
o millantati, invece Tremonti è rimasto in quella casa fino alla settimana scorsa, quindi
se sapeva che c’era un complotto contro di lui, come al solito con il suo comportamento
ha collaborato al complotto, perché ha aiutato coloro che lo volevano sputtanare, se avesse
lasciato la casa che gli metteva a disposizione Milanese quando seppe che Milanese era sotto
indagine per quelle brutte storie che coinvolgevano anche la sua persona, avrebbe fatto un figurone,
invece si è fatto prendere come tutti con il sorcio in bocca!
“Ho capito – aggiunge Milanese – che Tremonti faceva riferimento anche alla finanza
e al Gen. Adinolfi come partecipanti a questo piano ordito nei suoi confronti, Berlusconi
ha negato che ciò potesse essere vero e che nessuno stata ordendo piani nei suoi confronti.
Ma il Ministro è convinto che tutto ciò sia vero e che nella questione ci sia anche
la nomina del futuro Comandante generale della Guardia di Finanza, dove si contrastavano
due correnti: gli amici di Adinolfi e dietro Gianni Letta e Berlusconi e dall’altra parte
gli amici di Tremonti e cioè il Gen. Spaziante. Ricordo – dice ancora Milanese – che sono
molto stretti i rapporti tra la Presidenza del Consiglio e Adinolfi, c’è un filo diretto
con il Dott. Letta, l’anno scorso alla festa del compleanno di Adinolfi, Letta verso mezzanotte
lo chiamò al telefono direttamente per fargli gli e Adinolfi era a cena con chi? Con la
Ministro Gelmini accompagnata dal marito, Adriano Galliani Milan, Lasco responsabile
sicurezza di Terna, anche egli ex ufficiale di Finanza, Stefano Grassi delle Poste, l’Avvocato
Fischetti, il Prof. Cognetti, Lello Pagnozzi del Coni, Colaninno padre, pensate imprenditori,
finanzieri, che fanno a festeggiare il compleanno del Capo di Stato Maggiore della Guardia di
Finanza che ogni tanto dovrebbe anche controllare se pagano le tasse, pensate che cena da conflitto
di interessi, a un certo punto chiama Letta per fargli gli auguri.
Se è vero quello che viene raccontato in questi verbali e cioè che la Guardia di Finanza
viene utilizzata per pedinare o per screditare o per cercare cose su un Ministro, figuratevi
come può stare tranquillo un cittadino normale che non ha neanche la protezione di una delle
due bande che sovrintendono ai vertici della Finanza, ma si ritrova inerme e con quale
fiducia potrà ricevere i finanzieri in casa sua, nella sua aziendina anche se i finanzieri
che vanno lì per i 9 casi su 10, sono persone oneste che fanno soltanto il loro lavoro?
E’ così che a poco a poco se ne va lo Stato, lo Stato se ne va quando non c’è più la
garanzia dell’imparzialità delle figure istituzionali, quando tu sospetti che la multa
per divieto di sosta te l’abbiano fatta non perché hai parcheggiato in divieto di
sosta, ma perché i Vigili Urbani ce l’hanno con te. Di solito è un sospetto assurdo,
però quando si leggono queste cose, non sulle multe per divieto di sosta, ma per cose ben
più delicate come il ruolo della Guardia di Finanza, qualcuno sarà autorizzato a sentirsi
vittima di una persecuzione anche se magari non lo è, perché comunque questi intrallazzi
che minano l’imparzialità delle Fiamme Gialle, ormai sono sotto gli occhi di tutti,
intercettazioni e verbali, se ne parla tranquillamente, attualmente al Governo abbiamo un Ministro
dell’economia, il cui braccio destro sostiene che è stato pedinato e dossierato con la
collaborazione del Presidente del Consiglio e dei suoi amici e del Capo di Stato Maggiore
della Guardia di Finanza e nello stesso Governo continuano a rimanere seduti allo stesso tavolo
il pedinato e l’ipotetico pedinatore, quello che usa il metodo Boffo è quello che doveva
esserne la vittima.
Poi ci meravigliamo se l’affidabilità dei nostri titoli di Stato è sottozero, poi ci
meravigliamo se gli speculatori hanno individuato l’Italia come il nuovo ventre molle da colpire,
il problema non è se l’opposizione collabora o meno con il governo, il problema è che
un governo del genere e istituzioni del genere sono talmente sputtanate da diventare un po’
come Tremonti con la casa, i migliori alleati di chi vuole speculare e complottare contro
l’Italia, il problema non è se l’opposizione aiuta o non aiuta il governo, il problema
è il governo che per rendere credibilità al nostro paese se ne dovrebbe andare al più
presto, passate parola!