Buongiorno a tutti. Di
cosa parliamo mi sembra ovvio, cerchiamo di vedere con freddezza, se è possibile, le
cose che sono successe e di separare i vari piani, che invece vengono volutamente intrecciati
e mescolati: perché vengono intrecciati e mescolati? Perché non si deve capire e
non si deve sapere, non ci si deve concentrare, tanto per cambiare, su un punto: che cosa
è successo ieri? Non è banale ripetere che ieri c’è stato un attentato che può anche
essere derubricato in incidente, in incerto del mestiere, nel senso che le persone, più
sono famose, più sono soggette alla possibilità di attirare l’attenzione deviata di qualche
squilibrato e infatti quello che è successo ieri è che uno squilibrato ha colpito violentemente
il Presidente del Consiglio Berlusconi. E’ stato un atto di violenza, la vista di una
persona con la faccia fracassata e insanguinata è una vista, per quanto mi riguarda e spero
anche per voi, disgustosa e preoccupante, non c’entra niente quello che si pensa del
Presidente del Consiglio, non è quella la fine politica che gli può augurare una persona
sana di mente e, una persona sana di mente, ovviamente si augura che Berlusconi venga
sconfitto dai cittadini nelle urne, che Berlusconi venga processato e, se ha commesso dei reati,
condannato e se viene condannato che sconti la pena, ma non è quella faccia insanguinata
e devastata l’approdo che qualcuno deve cercare. Infatti chi ha provocato quella scena
è un pazzo, è uno psicolabile che, purtroppo, è in cura in un centro di igiene mentale
o come diavolo si chiamano adesso, al Policlinico di Milano, da una decina di anni. Non è uno
stupido, abbiamo visto che ha fatto anche degli allestimenti artistici di un certo rilievo,
è uno squilibrato e quindi ogni tanto sbrocca. Penso che sia abbastanza imbarazzante e umiliante
dover ribadire e ripetere che non si fanno gli attentati, che non si picchia la gente,
che non si distrugge la faccia di nessuno, neanche del tuo peggiore nemico, che la violenza
ripugna chiunque abbia la testa sul collo, che non è in quel modo lì che si combatte
la battaglia politica: queste sono cose talmente banali che, ovviamente, devono accomunare
tutte le persone che non abbiano perso completamente il bene dell’intelletto, ma è bene ripeterlo
che quello che è successo ieri deve essere, ovviamente, censurato e riprovato, riprovato
nel senso della riprovazione ovviamente, non nel senso del riprovare.
Chi è l’aggressore? L’aggressore è uno squilibrato come tanti squilibrati che,
nella cronaca, nella storia del mondo si sono avvicinati e hanno cercato di colpire, alcuni
per eccesso di dissenso e altri per eccesso di affetto addirittura, succede pure così
per gli squilibrati, la persona famosa che li ossessiona. E’ successo a John Lennon,
è successo a Gandhi, è successo a Reagan: cito tre esempi di tre Paesi dove non va in
onda Annozero, tre Paesi dove non escono Il Fatto Quotidiano, La Repubblica, l’Unità,
insomma tre attentati dove forse è difficile intravedere come mandanti Santoro, Scalfari
o il sottoscritto e lo dico non a titolo di battuta, lo dico perché ieri sera, per chi
avesse avuto lo stomaco di tenere acceso il televisore su quella merda di trasmissione
che è Speciale Tg1, ha potuto assistere al linciaggio in contumacia prima di Scalfari
e di Annozero da parte del piduista Cicchitto e poi al linciaggio personale di Santoro e
del sottoscritto, additati come mandanti morali del pazzo che aveva appena lanciato un souvenir
sulla faccia del Presidente del Consiglio, a opera del vicedirettore di Libero che, naturalmente,
risponderà in Tribunale di quello che ha detto, perché non credo sia ancora lecito
dare delle mandanti di un tentato omicidio a persone che fanno semplicemente, a differenza
sua, i giornalisti e non i servi, non i killers prezzolati.
Chiusa la parentesi, succede spesso che ci siano degli squilibrati che avvicinano al
Vip, soprattutto se questo Vip, per motivi diversi, o di grande popolarità o di grande
impopolarità, suscita e eccita gli animi, indipendentemente dalla sua volontà. Può
capitare che il Vip sia oggetto di controversie, Reagan era un Presidente molto controverso,
che la sua opposizione, la stampa e le televisioni accusavano di affamare i poveri, di sostenere
i dittatori, di essere un guerrafondaio e di avere le smani sporche di sangue, non è
che ci andassero leggeri, del resto non ci vanno leggere nessuna opposizione e nessuna
informazione nelle democrazie, nei confronti di chi detiene il potere a quei livelli, eppure
nessuno si sognò mai di dire che i mandanti del pazzo che aveva sparato a Reagan erano
i giornalisti o i politici dell’opposizione, sebbene Reagan avesse un’opposizione, a
differenza di Berlusconi, che ha la fortuna di non averne una.
Chi è Berlusconi? Abbiamo visto che cosa è successo: una cosa gravissima, da condannare,
chi è l’attentatore? Uno psicopatico, senza collegamenti con niente e con nessuno
da quello che si sa, altrimenti se gli avessero trovato un lembo di un giornale di opposizione
in casa, un pezzettino, un angolino di un giornale con cui magari aveva incartato i
carciofi l’avrebbero già ingigantito e avrebbero detto “ ecco che cosa legge questo
signore, prima di lanciare..”, in realtà non era collegato con nessuno, almeno da quello
che ci si dice, ma era semplicemente uno cui dava fastidio Berlusconi e che ha deciso di
combatterlo nella maniera non solo più turpe e più sbagliata, ma anche più controproducente
per la causa che, eventualmente, nella sua mente malata questo qua pensava di sostenere,
perché almeno la storia d’Italia ci insegna che qualunque ricorso alla violenza non fa
altro che rafforzare colui che, in quel momento, diventa vittima della violenza. Pensate soltanto
agli anni 70 e a quanto ci hanno campato i politici della Prima Repubblica sul terrorismo:
hanno lucrato almeno altri dieci anni di vita, quelli della Prima Repubblica, sulla solidarietà
nei loro confronti, perché erano rimasti vittime del terrorismo, che cominciarono a
combattere non appena si rivoltò contro di loro, mentre quando il terrorismo si occupava
di colpire soltanto sindacalisti, operai, giornalisti, magistrati lo Stato non fece
nulla, esattamente come la mafia, che fu combattuta soltanto quando cominciò a colpire i politici.
Ma chi subisce violenza in politica ci guadagna: questo non vuole dire, naturalmente, che Berlusconi
l’attentato se lo sia organizzato da solo, perché si leggono anche queste farneticazioni
su Internet, purtroppo di matti ce ne sono molti di più che non quello che ha tirato
la Madonnina, ci sono anche quelli che pensano che tutto ciò che accade è parte di un complotto
di un grande vecchio etc. etc., insomma basta vedere quello che è successo per rendersi
conto che si tratta di un caso circoscritto, per fortuna, e isolato, ma evidentemente non
organizzato. Non è a questi signori che ci si rivolge, se ci si vuole fare gli attentati
da soli, perché sono persone incontrollabili, che potrebbero parlare e quindi leviamoci
dalla testa che sia una montatura dei servizi segreti etc., però è la dimostrazione che
questo è doppiamente matto, perché se pensava di fare un danno al Presidente del Consiglio
tirandogli una statuina, ha ottenuto esattamente l’effetto opposto, in quanto Berlusconi
era in un momento di grave difficoltà, stava precipitando nei sondaggi, aveva perso cinque
punti nell’ultimo mese: sto parlando dei sondaggi veri, quindi non i suoi, ovviamente.
Era pesantemente contestato all’interno della sua coalizione, proprio ieri mattina
uno dei fedelissimi di Fini aveva detto che, se il Presidente del Consiglio si provava
a portare il Paese alle elezioni anticipate, Fini sarebbe andato da solo, portandogli via
un tot di punti che, per quanto pochi, avrebbero potuto far pesare l’opposizione più della
maggioranza, visto che comunque in Italia si vince sempre con due o tre punti di vantaggio,
quando si va alle elezioni, cose così. E’ chiaro che il matto è doppiamente matto,
proprio perché ha fatto la cosa che più si auguravano nell’establishment, perché
ci sono dei momenti nei quali, se sei in difficoltà, tiri un sospiro di sollievo, nel momento in
cui riesci a catalizzare tutta la solidarietà nazionale, ricominci a parlare con il Capo
dello Stato, con cui non parlavi da settimane, susciti giustamente l’affetto materno anche
di persone che magari non starebbero proprio dalla tua parte, proprio perché quella scena
traumatica della faccia insanguinata è scioccante, non soltanto per i fans di Berlusconi, ma
anche per quelli ragionevoli che stanno dall’altra, per quelli umani che stanno dall’altra parte.
Per cui il pazzo abbiamo capito che è proprio fuori, ma di parecchio. Adesso vediamo chi
è la vittima: la vittima non è che cambi natura a seconda del momento, quindi non è
che Berlusconi sia un altro solo perché ieri gli hanno tirato una Madonnina in faccia,
Berlusconi è sempre quello che conosciamo nel bene e nel male; né i suoi fedelissimi,
né i suoi avversari possono cambiare il giudizio su di lui in base a quello che ieri gli è
successo e che non dipende da lui, perché dipende appunto dal matto che gli ha lanciato
la Madonnina. Berlusconi è un signore che sta distruggendo la democrazia in Italia,
Berlusconi è un signore che ha avuto rapporti con la mafia, Berlusconi è un signore che
ha avuto pesanti storie di corruzione giudiziaria e non, è un signore che, nella sua vita,
ne ha combinate di tutti i colori e che, mentre gli tiravano quell’oggetto in faccia, aveva
appena smesso di insultare tutti i poteri di controllo che ci sono nella democrazia
o in quel poco che resta della democrazia italiana. Aveva di nuovo insultato la magistratura,
aveva nuovamente insultato la Corte Costituzionale, aveva nuovamente insultato la stampa libera,
poi ce l’ha sempre con due trasmissioni e con due o tre giornali, mica di più. Insomma,
aveva fatto il suo compitino quotidiano di insultare tutti quelli che non sono lui, o
che non sono suoi, questo è il suo passatempo preferito da quindici anni.
Stiamo parlando della persona - ecco perché dicevo che è bene staccare chi è l’attentatore,
che cosa è successo, chi è la vittima: Berlusconi è vittima di un grave attentato, ma chi è
questa vittima? Non è che la vittima diventi meglio soltanto perché ha subito un attentato,
la vittima è quella che era prima e che, per fortuna, essendo sopravvissuta, sarà
anche dopo, cioè è Berlusconi, quello che conosciamo e non ci dobbiamo mai dimenticare
di chi è Berlusconi in virtù del fatto che adesso è oggetto di una giusta solidarietà
da parte di chi rifiuta la violenza, noi compresi: è quella roba lì che, ovviamente, un cittadino
democratico deve augurarsi che, democraticamente, venga sbattuto fuori dalle istituzioni al
più presto, perché ogni giorno che ci rimane è un giorno in meno per la democrazia e per
la legalità. Anche il livello dell’indignazione per quello che lui è e per quello che lui
fa non deve minimamente diminuire, sotto il ricatto del dire “ ah, ma allora tu sei
tra quelli che..”: assolutamente no, uno può dissentire nella maniera più decisa
e, nello stesso tempo, condannare l’attentato. Guardate, arrivo a dire una cosa paradossale
che naturalmente verrà usata contro di me, ma non me ne importa niente: l’ha già scritta
Massimo Fini diverse volte, questa categoria per cui si parla di odio politico è una categoria
del sentimento che viene applicata alla politica, la politica e il sentimento non c’entrano
niente, la politica è un fatto tecnico, per cui ti voto affinché tu faccia delle cose,
ma tu non puoi chiedermi di amarti, tu puoi chiedermi di votarti, ma non mi puoi chiedere
di amarti, non esiste l’amore dell’elettore per il suo eletto, esiste soltanto nelle dittature,
quando appunto il populismo carismatico del capo riesce addirittura a attirare l’amore
degli elettori, che non sono più neanche cittadini, sono proprio sudditi, sono un’altra
cosa, sono acritici, sono pecore che adorano il capo. Il fatto che sia tornata la categoria
dell’odio e quindi dell’amore nei commenti dei giornali - leggete le stupidaggini che
scrive oggi Battista su Il Corriere della Sera sul clima di odio etc. etc. - bisognerebbe
rispondere, come fa Massimo Fini, “ e ‘mbe? Chi l’ha detto che non posso odiare un uomo
politico? Chi l’ha detto che non posso augurarmi che se ne vada al più presto? Chi l’ha
detto che non posso augurarmi che il Creatore se lo porti via al più presto?”, guardate
che questa cosa qua, che sembra orrenda, dice “ oddio, c’è qualcuno che lo odia!”,
è assolutamente normale: ognuno a casa sua, nel suo intimo, è libero di odiare e di amare
chi gli pare e non esiste in democrazia che i cittadini siano obbligati a amare coloro
che li governano, anche perché se tu ami una persona perdi lo spirito critico e il
cittadino elettore deve sempre mantenere uno spirito critico. Per cui leviamoci dalla testa
questo ricatto, che non bisogna odiare e che bisogna amare coloro che ci governano, o che
bisogna rispettarli: ma per quale motivo dovrei rispettare uno che insulta tutti quanti, compreso
me tra l’altro, in continuazione da quindici anni?
E’ importante questo: la condanna ferma, fermissima dell’attentato e il dire che
queste cose non si devono fare e che chi le fa deve essere punito e, nello stesso tempo,
dire “ io quello lì non lo voglio più vedere, io quello lì non lo voglio come Presidente
del Consiglio, quello non mi rappresenta, speriamo che se ne vada presto da Palazzo
Chigi”, queste cose sono cose.. oppure “ lo detesto, lo odio”, personalmente
non lo odio, ma non vedo per quale motivo qualcuno non potrebbe invece odiarlo: l’importante
è che si limiti a odiarlo senza fargli niente di male, non esiste il reato di odio, esiste
il reato di violenza, di aggressione, di lesioni, di tentato omicidio, di omicidio, quelli sono
reati, ma il reato di odio non esiste, dire a una persona “ io ti odio” non è un
reato, se Dio vuole, altrimenti altro che in un regime, saremmo in Bielorussia, Paese
per altro da poco indicato come modello di democrazia dal nostro Presidente del Consiglio
nella visita a Lukashenko, dove ha detto “ la gente ti ama e quindi è giusto che
tu stia lì”, vedete come nascono le dittature? Nascono nella testa del dittatore o dell’aspirante
dittatore ben prima che nella testa dei cittadini, o meglio dei sudditi. Quindi c’è qualcosa
di strano in quello che dicono Rosi Bindi, che l’ha detto meglio e Antonio Di Pietro,
che l’ha detto in modo più sgangherato, cioè nel definire la vittima di quell’attentato
vergognoso, che tutti condanniamo etc., un noto provocatore, uno che se le va a cercare?
Non c’è niente di strano a dire una cosa del genere, è nella biografia del Presidente
del Consiglio, è nel suo DNA, credo che in qualche momento di lucidità - ogni tanto
ne avrà anche lui - ammetterà sicuramente, in cuor suo, di essere un grande provocatore:
lo fa apposta, se non fosse un provocatore non farebbe e non direbbe tutte le cose che
dice e che fa, non se la prenderebbe ogni santo giorno con tutti i tribunali che ci
sono in giro per il mondo, tranne probabilmente Forum di Canale Cinque; non se la prenderebbe
con la Costituzione, non se la prenderebbe con la Corte Costituzionale, non se la prenderebbe
con tutti quelli con cui se la prende, compresi quelli che non esistono e che vede solo lui,
tipo tutti questi complotti dell’opposizione; insomma, basta guardare le facce di quelli
dell’opposizione, per rendersi conto che, anche se volessero, non sarebbero in grado
di fare nessun complotto, ma comunque neanche vogliono farlo e quindi stiamo tranquilli.
Lui è un grande provocatore e alcuni suoi alleati peggio di lui: immaginate che cosa
c’è di male nel dire che questi signori provocano da quindici anni il Paese, quando
abbiamo sentito un Ministro come Bossi parlare di fucili, di kalashnikov , di 200 /300. 000
uomini armati nelle valli pronti a imbracciare i fucili e a marciare per l’indipendenza
e la secessione, ma queste cose ce le ricordiamo o no?! A qualcuno è mai venuto in mente di
attribuire a questi signori dal linguaggio violento un qualsiasi episodio di violenza
accaduto nelle loro valli? Pensate soltanto alla violenza che ha seminato Berlusconi in
questi anni, forse è l’uomo politico più violento che si sia mai visto nella storia
repubblicana e italiana: fatevi venire in mente qualche Presidente del Consiglio, come
De Gasperi, ?Roue Moore?, Moro, Andreotti, erano tutte persone che, almeno nel linguaggio,
erano piuttosto mansuete. E’ l’uomo politico più violento che ci sia stato nella storia
repubblicana e conseguentemente dire che è un provocatore e che è più predisposto nell’eccitare
gli animi di un eventuale squilibrato mi sembra una banalità assoluta, per cui non capisco
quale sia il problema in quello che hanno detto la Bindi e Di Pietro, i quali per altro
hanno precisato entrambi che, ovviamente, condannavano l’attentato e davano la solidarietà
umana al Presidente del Consiglio, che resta un provocatore anche se gli hanno tirato una
Madonnina in faccia, perché basta leggere i suoi discorsi e uno se ne rende perfettamente
conto. Quarto punto, che è il primo punto su tutti
i giornali d’America e internazionali: la sicurezza del Presidente del Consiglio; se
ci fate caso, il punto più controverso sulla stampa internazionale e più occultato nelle
televisioni di regime e sulla carta stampata stamattina è il funzionamento, o meglio il
non funzionamento dell’apparato imponentissimo di sicurezza che circonda il Presidente del
Consiglio, il quale è circondato da un centinaio di uomini presi dai corpi speciali, fatti
assumere dai servizi segreti, ma alle sue dipendenze, è una sua sicurezza privata e
non è secondario il fatto che risponda a lui e che comandi lui, perché sono suoi uomini,
suoi gorilla che sono stati immessi nel servizio di sicurezza dello Stato. E’ fondamentale
chi comanda la scorta: se la scorta te la dà lo Stato comanda il capo scorta, non comandi
tu, Presidente del Consiglio, il Presidente degli Stati Uniti non può andarsene a zonzo
dove gli pare, ma deve fare esattamente quello che gli dicono i suoi servizi, che lì si
chiamano i servizi segreti e sono, in realtà, il suo corpo di sicurezza.
Qui Fini non può fare quello che vuole: fa quello che gli dice il caposcorta, quelli
che hanno la scorta fanno ciò che dice loro il caposcorta, non vanno in giro a fare i
bagni di folla, a baciare i bambini, ma vanno solo dove gli dice che possono andare gli
agenti di scorta. Berlusconi no: Berlusconi fa esattamente il contrario di quello che
dovrebbe fare, perché? Perché non comanda il capo scorta, comanda lui: la scena l’avete
vista ieri, no? C’è un signore che, come i pallanuotisti che stanno cercando il piazzamento
migliore per infilare la palla, sta aspettando il momento giusto per tirare questa voluminosa
Madonnina, intorno ci sono decine di uomini addetti alla sicurezza del Presidente del
Consiglio, i quali non dovrebbero fare altro che guardare se c’è qualcuno dal comportamento
sospetto; vi pare sospetto o no, uno che sta cercando di piazzare una Madonnina sulla faccia
del Presidente del Consiglio? Ci sono addirittura delle telecamere e dei telefonini di gente
che sta riprendendo la scena, è possibile che la sua scorta, ogni volta che gli tirano,
scompaia? Guardate che due tiri ha subito Berlusconi, due centri: il cavalletto e stavolta
la Madonnina, ma vi sembra normale che il Presidente del Consiglio italiano sia così
vulnerabile, con tutto quello che spende o ci fa spendere per la sua sicurezza? C’è
un problema: o i suoi uomini si aprono ogni volta che c’è una minaccia e scappano,
e allora forse sarebbe il caso di sostituirli, oppure c’è qualcosa che non funziona, infatti
gli attentati ai Presidenti degli Stati Uniti non avvengono mai con uno che cerca di tirargli
da pochi metri qualcosa, perché non possono avvicinarglisi con una statuetta in mano,
ci sono sempre scene, anche nei film nessuno immagina che il Presidente degli Stati Uniti
venga preso a ceffoni dal primo che passa, perché non ci si può arrivare e infatti
si immaginano sempre scene tipo quelle del caso Kennedy, di persone appostate con fucili
a alta precisione sui tetti e ancora lì c’è sempre il sospetto che ci siano delle coperture,
perché? Perché addirittura si vanno a sorvegliare tutte le abitazioni che stanno nel raggio
di qualche chilometro dal punto in cui il Presidente passerà. Ma vi pare normale la
scena? E’ uno smash, più che un attentato. E allora è possibile una roba del genere?
E’ questo che si domandano all’estero, dice “ ma come è che così facile colpire
il Presidente del Consiglio italiano?”, sono stupefatti tutti quanti, giustamente.
Aggiungiamo che Bonaiuti ieri sera ha rivelato che Berlusconi, profetico - è anche profeta,
lo sapete, tra le altre doti ha anche quelle divinatorie! - gli aveva confidato di temere
il gesto di una sconsiderato. A maggior ragione ci dovrebbe essere più attenzione, una guardia
più alta: di più, sappiamo che da qualche giorno il Copasir (Comitato di Controllo per
i Servizi Segreti) gli aveva detto che c’era il rischio di uno sconsiderato, di un pazzo:
perché? Perché il clima sovreccitato, che naturalmente è stato creato da lui e dai
suoi giornali, non certamente da chi fa il suo mestiere di informare sugli scandali,
il clima sovreccitato l’hanno creato quelli che hanno linciato Dino Boffo raccontando
il falso, ossia che era omosessuale e poi chiedendo scusa tre mesi dopo averlo fatto
fuori, hanno sovreccitato gli animi quelli che hanno mandato a pedinare il giudice del
caso Mondadori fin sotto i calzini, hanno sovreccitato gli animi quelli che hanno insultato
e aperto la caccia a fini e a tutto il dissenso, questi sono quelli che sovreccitano gli animi,
chi racconta la verità come i casi Noemi, i casi D'Addario, i casi Spatuzza, i rapporti
con la mafia etc., non sovreccita gli animi, ma fanno il proprio mestiere di giornalista.
In ogni caso, se era vero che il Copasir gli aveva detto “ stai attento, state attenti”,
è evidente che ci sarebbe dovuta essere più prudenza, più protezione, non certamente
meno e nessuno di noi credo si ribellerebbe se venisse aumentata ulteriormente la protezione,
ove servisse per garantire ai rappresentanti delle nostre istituzioni il minimo, l’incolumità
fisica, qualcosa di grave non ha funzionato l’altro giorno e quindi bisognerebbe che
Maroni, invece di sproloquiare e delirare su chiudere Facebook, chiudere le piazze o
stupidate del genere, spiegasse per quale motivo e quali sono le responsabilità. C’è
un Questore, c’è un Prefetto, ci sono delle autorità di Polizia, ci sono dei responsabili
del servizio di scorta e c’è il Presidente del Consiglio, che sicuramente è difficilissimo
da scortare, perché appunto sguscia di qua, sguscia di là. Avete visto che, dopo che
l’hanno colpito e gli hanno portato i primi soccorsi in macchina, il caposcorta voleva
andare via immediatamente: perché? Perché c’è anche il rischio che, se c’è un
attentato “ serio”, cioè terroristico, cioè organizzato non dal pazzo singolo individuale,
magari tira la roba per creare il diversivo e poi scoppia la bomba, per cui è evidente
che lui immediatamente doveva essere portato via a tutta velocità e invece no, hanno dovuto
fermarsi lì, perché lui ha riaperto la portiera, si è issato sul solito predellino per far
vedere la sua faccia insanguinata in giro. Magari è stato anche positivo, perché il
fatto di vederlo in discreta salute forse ha risparmiato la pelle a quel poveraccio,
che altrimenti qualcuno poteva pure linciarlo, ma nello stesso tempo, anche quella scena
dove nessuno sembrava capire quello che stava succedendo e sapere quello che doveva fare
è abbastanza preoccupante; entra in macchina, riapre la macchina, sale sul predellino, ridiscende,
meno male che c’era soltanto un pazzo, perché se c’era il diversivo più la bomba era
fatta. Queste sono le cose che dovrebbe spiegare il Ministro degli Interni, invece di annunciare
strette poliziesche su Facebook, come se fossimo nel regime cinese!
Naturalmente in televisione di questo non sentirete parlare, perché bisogna creare
il presepe, no? Il bambinello, i re magi, la Madonna, San Giuseppe etc. etc.. Aggiungo
altre due cose e poi la faccio finita. Nei prossimi giorni ci proveranno a criminalizzare
tutto quel poco di opposizione che c’è, ci proveranno a utilizzare questo episodio
per intimidire le forme di protesta e di contestazione e di opposizione spontanea, ci proveranno
a dire “ allora adesso quelle trasmissioni televisive non devono più parlare, di mafia
non bisogna più parlare”, perché? Perché poi se parli di mafia il matto tira la Madonnina:
ci troveranno in tutti i modi, perché erano in difficoltà e lo sono, perché non è che
siano mutate le condizioni per le quali sono in difficoltà, Berlusconi farà la sua legge
per proteggersi dai processi, la farà con le medicazioni ma la farà, non sono cambiate
le cose, ci sono ancora le ragioni per le quali bisogna fare una strenua e irriducibile
intransigente opposizione politica e è per questo che, per poterla fare fino in fondo
come e più di prima, bisogna continuare a ripetere che non si deve usare la violenza
e guardate che, quando uno ripete che non si deve usare la violenza, non lo deve ripetere
soltanto quando tirano le statuine in testa al Presidente del Consiglio: lo deve ripetere
anche quando vengono manganellati gli studenti in Piazza Esedra o in Piazza Navona, quando
vengono manganellati gli operai che fanno proteste perché stanno perdendo il lavoro,
quando vengono mandati a morire in guerra i nostri soldati, ai quali è stato raccontato
che andavano in missione di pace a regalare i fiori ai bambini afgani, cose di questo
genere. La violenza va condannata sempre: anche in questo senso il nostro Presidente
del Consiglio è il più grande provocatore e il più grande violento nella storia dei
Presidenti del Consiglio italiani del dopoguerra, perché non dimentichiamoci che cosa è successo
a Genova, al G8 di Genova, che cosa succede ogni volta che qualcuno tenta di protestare.
Per cui la condanna della violenza in realtà non solo è la condanna dell’attentatore
pazzo di Berlusconi, ma è anche la condanna della politica di Berlusconi e della sua violenza
verbale e, ogni tanto, poliziesca, però bisogna condannarla tutta la violenza, altrimenti
non si riuscirà a fare l’opposizione che lui si merita. Per avere l’opposizione che
lui si merita il Presidente del Consiglio ci serve in ottima salute, perché quando
se ne andrà da Palazzo Chigi - e prima o poi se ne andrà, se ne andrà maledetto dagli
stessi che l’hanno votato - ci serve in ottima salute, perfettamente compos sui, perché
si possa rendere conto fino in fondo del male che ha fatto alla gente. Per farlo andare
via da Palazzo Chigi bisogna diventare addirittura la sua scorta e proteggere la sua incolumità
fino in fondo, ci serve lucido quando gli dovremo dire perché l’abbiamo cacciato
di lì e perché non ce lo vogliamo più! Passate parola, buona settimana e giovedì
ricordatevi.. anzi venerdì, ricordatevi che, insieme a Il Fatto Quotidiano, c’è un DVD
con l’ultima intervista di Paolo Borsellino, che ci parla proprio dei rapporti tra il famoso
stalliere e il famoso Cavaliere, oltre che di altre cose e poi avrete la telefonata di
cui avete sentito un pezzettino a Annozero e altre telefonate, nelle quali si capisce
chiaramente quali sono i rapporti tra Dell’Utri, Berlusconi e il mafioso Mangano, venerdì
insieme a Il Fatto Quotidiano, passate parola e buona settimana.